9.24.2011

Flashbacks

Stavo qui, sdraiata sul letto, in attesa che arrivasse Morfeo ad abbracciarmi nel suo agognato oblio, e nel frattempo ripensavo alla mia Cina. E ho avuto questo flashback.
Io che litigo pesantemente con la mia compagna di stanza. La faccio star male, non intenzionalmente, mi sento terribilmente in colpa. Faccio di tutto per tentare di rimettere le cose a posto, non ci riesco, devo punirmi. Mi graffio le braccia a sangue. In particolare il polso sinistro, con le forbici per le unghie. Più che un graffio, per la prima volta credo questo sia un taglio. Non troppo profondo, ma ha creato due strati di pelle rialzati ai suoi lati, come una barriera. E sanguina. E' abbastanza evidente, anche sotto la wristband in cuoio con le borchie che porto SEMPRE al polso sinistro. Nessuno sembra notare nulla, come al solito. In realtà, io non penso che facciano finta di nulla, mi convinco che sia il wristband che copre realmente i tagli e i graffi.
Senonchè, quel pomeriggio sul tardi una mia amica mi porta a conoscere due suoi amici che sono a Pechino da un casino di tempo. Uno di loro, ai tempi d'oro, era un punk. Mi siedo, bottiglia di vino alla mano. Saluto, mi atteggio a punk vissuta, fuck yeah, sono tosta, sono una roccia. Quando, quasi a bassa voce:
"Tu ti tagli, vero?"
"Io... no, sono graffi."
"Ah."

Non erano affatto invisibili sotto il wristband. E a farmelo notare è stato un totale sconosciuto che non mi doveva nulla, e a cui io non dovevo nulla. E in questo momento mi chiedo, come mai le persone che dovrebbero esserti vicine sono quelle che fanno finta di nulla? Perchè fanno finta di non vedere? Non voglio dire che fosse mia intenzione far vedere nulla, ma una volta che il mio camuffamento non è riuscito, non ti preoccupi un minimo per una persona che chiami "amica"? A quanto pare, no.
E poi io finisco per sentirmi più vicina agli sconosciuti coi capelli lunghi, la barba, e la panza da alcolizzato.

I was here, lying on my bed, waiting for Morpheus to come and hug me in his coveted oblivion, and in the meantime I was thinking about my China. And I had this flashback.
I'm arguing very badly with my roommate. I make her feel bad, I didn't mean to, I'm feeling terribly guilty. I do anything I can to settle things back, I don't manage to, I must punish myself. I scratch my arms till I bleed. Especially my left wrist, with my nail scissors. Rather than scratches, for the first time ever I think this is a cut. Not too deep, but it created two raised layers of skin at its sides, like a wall. And it bleeds. It's quite clear, even under the leather studded wristband I ALWAYS wear at my left wrist. No one seems to notice anything, as usual. Actually I don't think they pretend, I'm genuinely persuaded that the wristband covers the scratches and cuts. But, that late afternoon, my friend takes me with her to meet two friends of hers who have lived in Beijing for a long time. One of them, during his golden years, was a punk. I sit, wine bottle in my hands. I say hi, I strike an experienced punk pose, fuck yeah, I'm cool, I'm a rock. When, almost whispering:
"You cut yourself, don't you?"
"I... no, they're scratches."
"Uh."

They were not invisible at all under the wristband. And to make me notice it is a total unknown person who didn't own me anything, and who I didn't own anything to. And right now I wonder, why people who should be next to you are the ones that pretend nothing happens? Why do they pretend they don't see? I don't want to say I actually wanted them to see anything, but once I don't manage to disguise, don't you even worry a little bit about a person you call your "friend"? As far as we know, no.
And I end up feeling nearer unknown men with long hair, beard, and alcoholic stomach.


2 comments:

  1. a volte sia ha paura di offendere, toccare tasti dolenti, non rispettare il dolore dell'altro. sono sicura che le persone che ti sono vicine ti amano comunque, e lo fanno più che uno sconosciuto che incontri per strada. non è facile far notare a una persona che ami i segni della sua sofferenza, te lo dico per esperienza. non è per indifferenza, solo che a volte di fronte a un grande dolore non si sa come comportarsi e si ha paura di scalfire la superficie, di ferire l'altro.
    Sophie

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  2. Ciao Bree..Ti seguo! =)
    Grazie per il tuo commento,non sai quanto mi fa piacere poter condividere i miei pensieri e sapere che non sono sola a pensarla così...Non sai quante volte è capitato a me questa cosa dei graffi. Io ho il braccio sinistro pieno di cicatrici.Inizialmente cercavo di tenere sempre le maniche lunghe per nascondere,ma ormai non mi importa più.Nessuno si è mai accorto.O almeno nessuno ha mai fatto domande.Solo una mia amica un giorno in macchina mi ha chiesto:"Ma cosa hai fatto al braccio?" Ed io tranquillamente:"Niente ho giocato con il gatto del vicino..."
    Le è bastato.Ma ovviamente si vede lontano un miglio che quei tagli sono simmetrici,sono paralleli.Un gatto non è una scusa plausibile.
    Cmq meglio così a questo punto.Non devo nemmeno stare a spiegare troppo quello che faccio e questo è un gran sollievo.
    Ormai ho capito che solo chi ci passa può comprendermi.
    Ti abbraccio <3

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